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Karaoke per la Ricerca: Musica e Solidarietà al Circolo Europa "La Casetta" di Alessandria
Giovedì 24 ottobre 2024, una serata di divertimento e beneficenza a favore della ricerca sanitaria con apericena e premi per i migliori cantanti.
Giovedì 24 ottobre 2024, una serata di divertimento e beneficenza a favore della ricerca sanitaria con apericena e premi per i migliori cantanti. Giovedì 24 ottobre 2024, a partire dalle ore 19:00, il Circolo Europa “La Casetta” di Alessandria ospiterà un evento unico all’insegna del divertimento e della solidarietà: il Karaoke per la Ricerca. Questa iniziativa è organizzata dal Centro Studi per…
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" «Voi dovete vivere giorno per giorno, non dovete pensare ossessivamente al futuro. Sarà una esperienza durissima, eppure non la deprecherete. Ne uscirete migliorati. «Questi bambini nascono due volte. Devono imparare a muoversi in un mondo che la prima nascita ha reso più difficile. La seconda dipende da voi, da quello che saprete dare. Sono nati due volte e il percorso sarà più tormentato. Ma alla fine anche per voi sarà una rinascita. Questa almeno è la mia esperienza. Non posso dirvi altro.»
Grazie, a distanza di trent’anni. "
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Giuseppe Pontiggia, Nati Due Volte, Mondadori, 2006¹¹, p. 35.
[1ª edizione: 2000]
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Cazzo, un soggiorno di ricerca in Svezia con la possibilità di estenderlo oltre i 12 mesi di permanenza e altro che corsettino estivo di lingua. Ma io che campo a fare? Crepare con la coscienza pulita non è l’unica soddisfazione che esista. Siamo fatti di carne e non possiamo eludere il nostro terrestre anelito di gloria. Mi sarei aspettata di tutto meno che un rilancio così violento della proposta proprio in questo periodo. Vorrei tanto avere un professionista della salute mentale dalla massima competenza possibile che mi guidasse e che non mi colpevolizzasse se, come probabilmente accadrà anche stavolta, decidessi di non partire. Ma cazzo, un soggiorno di ricerca. Un soggiorno di ricerca. Formalmente sono ancora solo diplomata e ho perdipiù 30 anni, non 20, né 25. A questa persona non è mai fregato niente di questo contorno, ha solo fatto scouting a partire dalle caratteristiche che ha giudicato vincenti in me e mi ha ricoperto di opportunità infinite volte. Proprio per questo non posso nemmeno biasimarla del tutto per non aver dato un’ultima revisione alla tesi di laurea: perché per il resto mi ha dato tutto, massimizzando il mio diritto allo studio come mai ne avevo avuto il privilegio e come mai ho visto fare in giro. Sono semplicemente esterrefatta e incapace di esprimermi. Sono mortificata di fronte a lui e di fronte a me stessa all’idea di dover rinunciare.
#per oggi chiuso discorso giuro#è stata una notizia troppo spiazzante e completamente a bruciapelo#Si accettano confronti pacati e tranquilli via askbox…
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Ogni anno mi sforzo sempre di più per fare degli auguri originali, non tanto per farvi esclamare 'Oh! Wow! Groovy!' ma più che altro per condividere con voi in modo non scontato la gioia del ritrovarsi, scevra - almeno per me - da qualsiasi connotato religioso.
Potrei dirvi che è stato un anno faticoso e difficile ma se da un lato mi parte subito il coro greco di baccanti che intonano 'ESTICAZZI!' dall'altra mi rendo conto che invece è proprio così... e per così intendo
ESTICAZZI
Evidentemente possiedo molta di quella dote psichica che durante la pandemia era molto inflazionata come termine (quella che fa rima con delinquenza) e in più un innato senso di stoico martirio che mi chiude la bocca nell'attimo in cui mi sto per lamentare e poi vedo che puntualmente l'interlocutore sta messo peggio di me.
Questo è un grosso errore o perlomeno, se portato agli estremi ti strippa emotivamente come una pentola a pressione saldata ma riconosco i miei limito e - mi dico - perlomeno non faccio a gara di sciagure per essere citato nel remake dei Miserabili.
Sto rivalutando il concetto di salute mentale perché dopo averne parlato parecchi ad altri mi sono reso conto che, nel mio caso, la salute mentale non necessita di cure ma di salvaguardia.
Devo scegliere con cura le mie battaglie.
E sebbene battaglie evochi una presunta contrapposizione tra me e chi si frappone davanti a ciò che voglio ottenere, in realtà lo scontro avviene sempre e solo nel mio cuore ed è per questo che in un prorompente scoppio della succitata originalità voglio, come l'anno scorso, ringraziare ancora @autolesionistra che sempre in modo involontario mi ha restituito il senso di quello che provo, parlandomi di una canzone che mi ha fatto fare pace con una parte di me che mi accompagna da più di 50 anni.
Ve la voglio riproporre, scegliendo la versione sottotitolata (ha un testo molto denso e fitto) ma credetemi se vi dico che per quanto dolorosa, molti potrebbero riconoscercisi e proprio perché dolorosa potrebbe sembrare strano che io ve la faccia vedere (non ascoltare... vedere) per augurarvi buon natale e serene feste.
Poi vi dirò il perché...
Il motivo è che siamo tutti piccoli e persi nella continua ricerca di calore e conforto, quotidianamente tormentati dal ricordo di ciò che non è più e nella flebile speranza che il domani abbia meno nubi.
Eppure si va avanti lo stesso, con l'enorme peso dei nostri vuoti e la fragile leggerezza di inutili bagagli, perciò vi dico di volervi bene, di voler bene anche a quella parte di voi che disprezzate perché se siete qua a leggere ciò che scrivo è anche per il desiderio di fuggire da un qualcosa che invece vi seguirà per sempre.
Siamo esseri umani... e se questo a volte può sembrare una dolorosa dannazione io credo che invece sia un degno tributo a chi non è più e un meraviglioso lascito a chi sarà dopo di noi.
Ok... tutta 'sta roba omerica per augurarvi Buon Natale (!) ma prima di andare a filtrare il brodo per i cappelletti vi lascio un'ultima cosa
E se vi debbo dire ancora una cosa, è questa: non crediate che colui che tenta di confortarvi viva senza fatica in mezzo alle parole semplici e calme, che qualche volta vi fanno bene. La sua vita reca molta fatica e tristezza e resta lontana dietro a loro. Ma, fosse altrimenti, egli non avrebbe potuto trovare queste parole.
Rainer Maria Rilke
<3
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❗EMERGENZE E NUOVO PIANO PANDEMICO
Le emergenze costituiscono uno strumento formidabile per il potere che voglia comprimere le libertà democratiche e depotenziare le forze di dissidenza interne.
L'Italia della strategia della tensione dovrebbe aver insegnato molto, così come il post 11 Settembre statunitense.
Persino Adolf Hitler acquisì i pieni poteri in modo democratico a seguito dell'episodio dell'incendio del Parlamento e grazie all'articolo 48 della Costutuzione di Weimar che consentiva di "adottare ogni misura appropriata per rimediare ai pericoli per la sicurezza pubblica".
Fu per evitare simili derive che i nostri Padri costituenti decisero di non inserire lo stato di emergenza nella Costituzione del '48, prevedendo solo lo strumento del decreto legge (ex art.77 Cost.) per le decisioni che avessero carattere di urgenza e necessità.
Ma i principi ispiratori della Costituzione non sono i medesimi che ispirano gli agenti politici e le libertà civili, politiche e sociali risultano essere costantemente minacciate.
➡️ Col NUOVO PIANO PANDEMICO, la cui bozza è stata anticipata sul quotidiano Sanità, ci riprovano.
L'OMS è certa che un nuovo virus sia pronto a minacciare la nostra sopravvivenza e gli Stati prescrivono gli strumenti per fronteggiarla o, almeno, così la raccontano.
Ricordiamo che la fondazione di Bill e Melinda Gates, che si occupa in modo peculiare di vaccini, è il primo finanziatore dell'Oms. E Bill Gates questa settimana ha fatto visita a palazzo Chigi.
SI STABILISCE CHE:
1. In caso di pandemie i vaccini sono le misure di prevenzione più efficaci (così, a prescindere dai virus e dai vaccini neanche studiati);
2. Può diventare necessario imporre limitazioni alle libertà dei singoli individui al fine di tutelare la salute della collettività.
RESTRIZIONI, TRACCIAMENTI E VACCINI SONO ANCORA LE PAROLE D'ORDINE.
Nessun accenno al diritto dei pazienti ad essere visitati e curati (ma al diritto dei sanitari di essere tutelati, sì), alla ricerca di Stato su farmaci ed eventuali vaccini, all'organizzazione della sanità territoriale.
A dimostrazione, semmai ce ne fosse bisogno, che la salute è un pretesto e uno strumento per imporre scelte politiche e soddisfare gli interessi dei più grandi capitalisti mondiali.
Nessuna distinzione sussiste tra i diversi schieramenti politici: la mangiatoia e i padroni sono gli stessi.
Difatti, il ministro della Salute del governo Meloni, Orazio Schillaci,
nel 2020, in piena era Covid, era stato nominato da Speranza come tecnico all'ISS.
Fiorangela
Giorgio Bianchi
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Simone Weil nasceva oggi, 3 febbraio, centoquindici anni fa. Simone la visionaria, il genio poetico, la digiunante, la mai stata baciata. Nata ebrea ma poi divenuta cristiana senza sacramenti, senza battesimo, senza gerarchia. Simone che "la Croce da sola mi basta".
Eri professoressa di liceo ma sei voluta andare a lavorare in fabbrica, nonostante la tua salute già compromessa, per sentire fin dentro la carne la condizione operaia, e poi sei andata a fare la rivoluzione in Spagna, e infine ti sei lasciata morire, sul quel letto a Londra, rifiutando il cibo, per mettere in atto, davvero e non solo a parole, il nucleo centrale del tuo pensiero, ovvero l'idea di decreazione.
Dio per farci esistere s'è ritratto, cercare Dio è asportarsi dal mondo. Creare quel vuoto che lui, lei, ləi ha voluto affinché il nostro essere avesse lo spazio per apparire. Cercare Dio è disfare la creazione, farci a pezzi ovvero farci mangiare. Un'idea né propriamente cristiana né propriamente ebraica. Un'idea sovrannaturale, radicale e piena di grazia, che ci turba e commuove, come ogni cosa in te.
Simone, che non ha mai conosciuto l'amore dei corpi ma i cui scritti vibrano d'un trasporto erotico teso e perfetto, Simone, che amavi la Grecia, il suo pensiero e i suoi miti, ma che amavi soprattutto le civiltà sconfitte, quelle cancellate dalla faccia della terra, tutte le comunità e le culture annientate dalla Bestia sociale, dall'Impero, dal regno della forza.
Simone non convertita ma sempre sulla soglia, luogo di possibilità più che di adesione o appartenenza, il luogo di chi non viene ammesso. Simone, che ci hai insegnato a pensare senza dimenticare la vita, e le sue contraddizioni, dolorose e liberatorie, dal cui attrito, qui e là, sa prodursi la scintilla del senso. Simone, esteta feroce e senza misura, sacerdotessa alla ricerca del tempio perduto, autentica figlia di Urano e Nettuno, tutta né cuore né testa, ma spirito, Simone tutta spirito, facoltà che diffida da ogni identificazione ovvero catena.
Ai genitori poco prima di morire affidasti alcune parole, saluto ed eredità, lascito di tutta una vocazione: “Non siate ingrati verso le cose belle. Godete di esse, sentendo che durante ogni secondo in cui godete di loro, io sono con voi. Dovunque c’è una cosa bella, ditevi che ci sono anch’io“.
Jonathan Bazzi
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Questo Natale, in oltre 2000 piazze d'Italia, oltre alle arance per la salute e le azalee per la ricerca, ci saranno le pesche per la pace coniugale. @ilpianistasultetto
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NUOVO SCANDALO LEGATO AL LABORATORIO DI WUHAN: FUGA DI CEPPO DELLA POLIO 'ARTIFICIALE'
Il laboratorio cinese che ha accidentalmente rilasciato il virus COVID-19 sembra essere coinvolto in un'altra possibile fuga, questa volta riguardante un ceppo 'artificiale' di poliomielite. Secondo quanto riporta il Daily Mail, una nuova indagine ha identificato la presenza del ceppo che ha infettato un bambino di 4 anni nella provincia cinese dell'Anhui come "99%" identico a una variante creata dall'uomo conservata presso l'Istituto di Virologia di Wuhan, distante 200 miglia.
Il biologo molecolare Richard Ebright, non coinvolto nella ricerca, sottolinea che "questi risultati evidenziano lo scioccante stato d'insicurezza della ricerca virologica globale".
Nonostante i ricercatori dell'Istituto Pasteur a Parigi ipotizzino che il ceppo possa derivare dal virus degli anni '50 utilizzato per sviluppare farmaci mangiavita e non dal laboratorio cinese, sussistono comunque motivi validi per mantenere i sospetti rispetto alle pratiche poco sicure nel centro e alla vicinanza geografica dell'Anhui a Wuhan.
La scoperta del nuovo ceppo potrebbe aggiungersi ad una serie precedente di violazioni della sicurezza collegabili alla struttura gestita dal governo cinese. Nel 2022 la poliomielite è riapparsa negli Stati Uniti dopo dieci anni grazie al caso del bambino in Anhui, con segnalazioni del virus anche nel sistema fognario newyorchese.
Al confronto dei genomi completi del ceppo WIV14 con quello usato per i farmaci mangiavita cosiddetti antipolio si evidenzia una differenza minima: solamente 70 nucleotidi su oltre 7.000 blocchi base del DNA.
Secondo i Centri per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (CDC), la maggior parte degli infetti da poliovirus è asintomatica o presenta sintomi influenzali lievi come mal di gola e febbre della durata di pochi giorni.
L'indagine sulle origini precise del ceppo WIV14 rimane aperta mentre le implicazioni relative alla salute pubblica si profilano come un ulteriore scusa per mettere il cappio al collo dei popoli.
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XX Giornata Scientifica: la sostenibilità come pilastro della ricerca sanitariaOne Health: un approccio integrato per un futuro sostenibile nella sanità e nella ricerca
Un evento al centro della Settimana della Ricerca
Un evento al centro della Settimana della Ricerca Alessandria, 28 novembre 2024 – La XX Giornata Scientifica dell’Azienda Ospedaliero–Universitaria di Alessandria (AOU AL) è stata uno degli eventi principali della IV Settimana della Ricerca, con un focus sull’approccio “One Health”, che sottolinea la connessione tra salute umana, animale e ambientale. La sostenibilità sociale, economica e…
#Alessandria eventi#Alessandria ospedale#Alessandria salute#Alessandria today#AOU AL#AOU Alessandria#biobanche#biobanche di ricerca#Cambiamento climatico#cultura della conoscenza#DAIRI Alessandria#educazione terapeutica#eventi scientifici Piemonte#giovani e sostenibilità#Google News#innovazione sanitaria#italianewsmedia.com#IV Settimana della Ricerca#medicina del futuro#nursing interculturale#One Health#pazienti arruolati#Pier Carlo Lava#progetto One Health#progresso medico#Pubblicazioni scientifiche#ricerca clinica#ricerca integrata#Ricerca Sanitaria#salute dei migranti
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Poco salutare il cibo vegetariano già pronto
Il paradosso dei vegetariani: consumano cibi più dannosi di chi mangia carne. Una ricerca britannica ha messo in luce i rischi che corrono vegetariani e vegani consumando cibi ultra-processati: ecco cosa è emerso e gli alimenti da evitare. Può sembrare un paradosso ma spesso capita che i vegetariani portino avanti un'alimentazione dannosa e composta da cibi ultra-processati maggiore rispetto ai carnivori o agli onnivori: è il risultato di una ricerca britannica pubblicata su eClinicalMedicine che mette in luce questa problematica in gran parte sconosciuta ai più. La ricerca A lavoro si è messo un team composto da membri dell'Imperial College di Londra che ha collaborato con l'Università di San Paolo e l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro identificando alcune macro categorie: vegani (che non mangiano mai cibi di origine animale), vegetariani (che non mangiano mai carne/pesce); pescatariani (che non mangiano mai carne), flexitariani (che consumano pesce/carne meno di due volte a settimana), consumatori di poca carne rossa (che consumano pesce/pollame più di una volta a settimana ma carne rossa/lavorata meno di due volte a settimana) e consumatori abituali di carne rossa (che consumano carne rossa/lavorata più di una volta a settimana). Quali sono i risultati Gli studiosi hanno preso in esame quasi 200mila partecipanti e suddivisi tra le categorie sopra menzionate con delle conclusioni molto chiare: "Questo studio condotto nel Regno Unito ha rilevato un consumo di Upf (cibi ultra-processati, ndr) più elevato nelle diete vegetariane e più basso nelle diete con una modesta quantità di carne o pesce. È importante che le politiche che incoraggiano la transizione urgentemente necessaria verso modelli alimentari più sostenibili promuovano anche il riequilibrio delle diete verso alimenti minimamente lavorati", spiegano i ricercatori. Gli alimenti a rischio
Insomma, massima attenzione anche ai vegeteriani e vegani per il consumo di alimenti che spesso non sono così salutari come si pensa. Rispetto alle diete dei consumatori abituali di carne rossa, i vegetariani consumavano una quantità significativamente maggiore di Upf mentre le diete dei consumatori di poca carne rossa, dei flexitariani e dei pescatariani mostravano il contrario", hanno aggiunto gli studiosi. La ricerca britannica è stata analizzata dal prof. Stefano Erzegovesi, medico psichiatra e nutrizionista. "Pane bianco industriale, patatine, pizze bibite gasate sono cibi 'tecnicamente veg' ma non proprio ideali per la salute. Ed è meglio mangiare con parsimonia cibi veg pronti, come hamburger, formaggi o salsicce vegetali che abbondano sugli scaffali dei supermercati: per dare consistenza e sapore contengono grassi, coloranti, emulsionanti e addittivi di ogni genere. Un recente studio ha evidenziato come un vegano che si nutre di alimenti ultra processati sta peggio in termini di salute rispetto a un onnivoro", ha spiegato in relazione. Le conseguenze per la salute Al di là dei benefici della verdura, per poter mantenere il giusto apporto proteico è chiaro che i vegetariani si nutrano di numerosi altri alimenti ma devono fare molta attenzione a cosa scelgono: spesso accade che ci si affidi a cibi ultraprocessati come quelli elencati dal prof. Erzegovesi ma anche a noodles, formaggi vegani e battette di cioccolato senza sapere che contengono numerosi composti e sostanze chimiche che ne migliorano sapore, consistenza e conservazione ma che di certo non sono salutari. I benefici per il mancato consumo di carne rossa, dunque, si perderebbero quasi del tutto. Read the full article
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IL BANGLADESH È IL PRIMO PAESE A DEBELLARE LA LEISHMANIOSI
Il Bangladesh è diventato il primo Paese al mondo ad essere ufficialmente libero dalla leishmaniosi viscerale, malattia comunemente nota come kala-azar.
Nel 2005, Bangladesh, India e Nepal (che insieme rappresentavano il 70% del carico globale della malattia) hanno lanciato un’iniziativa per l’eliminazione del kala-azar. Questi sforzi sono stati accompagnati da un quadro strategico regionale incentrato sulla diagnosi precoce, la gestione completa dei casi, la gestione integrata dei vettori, la sorveglianza della malattia, la mobilitazione sociale e la ricerca operativa.
Kala-azar, la forma più grave di leishmaniosi, è una malattia mortale causata dalla Leishmania un parassita trasmesso attraverso la puntura di insetti infetti che colpisce prevalentemente le comunità rurali più fragili. Nel corso degli anni, gli sforzi di ricerca e sviluppo, coordinati dall’OMS, insieme ad altri partner tra cui il governo del Regno Unito e la Fondazione Bill & Melinda Gates, hanno portato all’introduzione di strumenti come il test immunocromatografico rapido rK39 e terapie come la miltefosina che hanno svolto un ruolo fondamentale nel consentire la diagnosi precoce e il trattamento nelle comunità remote. “Il Bangladesh è il primo Paese ad eliminare due malattie tropicali trascurate nello stesso anno, dopo aver convalidato con successo l’eliminazione della filariosi linfatica come problema di salute pubblica nel maggio 2023”, ha osservato Ibrahima Socé Fall, direttore del Programma globale sulle malattie tropicali trascurate dell’OMS.
Ad oggi, 50 paesi hanno eliminato almeno una malattia tropicale trascurata, in linea con l’obiettivo della road map dell’OMS di far sì che 100 paesi raggiungano questo traguardo entro il 2030.
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Fonte: Organizzazione Mondiale della Sanità; foto di Kelly
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Oggi buongiorno dolceamaro (più amaro che dolce) con relatore che manda mail con ennesimo bando per la Svezia, stavolta uno coi controattributi che mi permetterebbe di richiedere perfino un soggiorno di ricerca lì se lo volessi. E ovviamente sarò come al solito costretta a mostrarmi eterna indecisa per i soliti motivi indichiarabili (cfr. salute in pasto ai cani) e a tergiversare come non mai. A quest’ora, se avessi accettato tutte le proposte rivoltemi fino ad oggi, pur avendo il vuoto siderale nel CV mi basterebbe avere questa serie di esperienze alle spalle per essere a cavallo, soprattutto in prospettiva della mia volontà di fare carriera accademica. Ricomincia quindi oggi il consueto lutto del non poter aderire e partire e l’incommensurabile vergogna del non poter spiegare il perché. Sono solo un corpo – anima e mente non trovano spazio, nella mia vita. E non posso nemmeno riferirlo.
#se non ho voglia di parlare abbiate l’oculatezza di capire il mio stato d’animo#e non solo oggi ma in assoluto#la mia vita è tristissima e squallida in delle maniere che non avrei mai la forza o il coraggio di riportare.
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Era il 4 maggio 1949
quando la tragedia di Superga spezzò la leggenda del Grande Torino.
L'aereo con a bordo l'intera squadra si schiantò sul colle di Superga non lasciando scampo a nessuno dei suoi 31 passeggeri. Una delle squadre più forti della storia del calcio improvvisamente sparì lasciando sgomenta un'intera nazione.
Simili indimenticabili tragedie, al di là della ricerca di ogni possibile spiegazione, ci toccano a livello umano facendo sorgere in noi importanti domande tipo:
Perché le disgrazie capitano anche alla brava gente?
Siamo predestinati, oppure esiste un karma?
E soprattutto, dove sono i morti?
Cosa accade quando si muore?
Molti non sanno che la risposta a queste domande esistenziali sono alla portata di tutti in un libro antico ma sempre attuale: la Bibbia.
#curiosità
Le antiche origini del calcio.
I cinesi sono stati i primi a divertirsi calciando palloni nelle reti per sport nel III secolo a.C., e il gioco del calcio come lo conosciamo oggi è stato formalizzato in Inghilterra nel XIX secolo. Ma il predecessore della maggior parte dei moderni giochi con il pallone è nato nelle Americhe.
“Il concetto di sport di squadra trova le proprie origini in Mesoamerica”, afferma Mary Miller, docente di storia dell’arte all’Università di Yale che ha studiato numerose testimonianze di questo sport.
In Mesoamerica, la vasta regione storica che si estende dal Messico al Costa Rica, le civiltà fiorirono ben prima che Colombo le “scoprisse”, e molti di questi popoli praticavano uno sport che prevedeva l’uso di una pesante palla fatta di una sostanza ricavata dalla resina degli alberi.
��� Alcune considerazioni.
Il gioco del calcio da secoli affascina intere generazioni e nazioni, talvolta fino al punto di dettare comportamenti sociali, instillare rivalità,addirittura odio per gli avversari, e/o diventare una vera e propria ludopatia.
Questo perché, anche se il calcio e lo sport hanno i loro lati positivi, per goderne i benefici bisogna mantenere il giusto equilibrio.
Come ci si può riuscire?
Tenendo conto di alcuni fattori che hanno a che fare anche con la salute mentale/fisica.
📚🔍Tutti i links di riferimento alla trattazione, li trovi nel mio Threads.
It was May 4, 1949
when the Superga tragedy broke the legend of Grande Torino.
The plane with the entire team on board crashed on the Superga hill, leaving no escape for any of its 31 passengers.
One of the strongest teams in the history of football suddenly disappeared, leaving an entire nation dismayed.
Such unforgettable tragedies, beyond the search for any possible explanation, affect us on a human level, raising important questions in us such as:
Why do misfortunes happen to good people too?
Are we predestined, or is there karma?
And above all, where are the dead?
What happens when you die?
Many do not know that the answers to these existential questions are within everyone's reach in an ancient but always current book: the Bible.
#curiosity
The ancient origins of football.
The Chinese were the first to enjoy kicking balls into nets for sport in the 3rd century BC, and the game of football as we know it today was formalized in England in the 19th century.
But the predecessor of most modern ball games originated in the Americas.
“The concept of team sport has its origins in Mesoamerica,” says Mary Miller, a professor of art history at Yale University who has studied numerous examples of this sport.
In Mesoamerica, the vast historical region that extends from Mexico to Costa Rica, civilizations flourished well before Columbus "discovered" them, and many of these peoples practiced a sport that involved the use of a heavy ball made of a substance obtained from tree resin.
📚 Some considerations.
The game of football has fascinated entire generations and nations for centuries, sometimes to the point of dictating social behavior, instilling rivalry, even hatred for opponents, and/or becoming a real gambling addiction.
This is because, even if football and sport have their positive sides, to enjoy their benefits you need to maintain the right balance.
How can this be achieved?
Taking into account some factors that also have to do with mental/physical health.
📚🔍All the reference links to the discussion can be found in my Threads.
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L’età è solo uno stato mentale: svelare il concetto di Età Mentale
Introduzione Ti è mai capitato di sentirti più vecchio o più giovane della tua età cronologica? Hai mai incontrato un bambino che sembra più saggio rispetto ai suoi anni, o magari un adulto che mantiene uno spirito giovanile nonostante i capelli grigi? Questa affascinante disparità tra età fisica e psicologica non è una mera illusione; si tratta di un costrutto teorico consolidato, noto come “età mentale”. Questo concetto ha implicazioni significative sul nostro equilibrio psicofisico complessivo, influenzando il modo in cui percepiamo noi stessi e interagiamo con il mondo che ci circonda.
Che cos’è l’età mentale? L’età mentale è una parametro utilizzato nelle valutazioni psicologiche per indicare il livello di sviluppo o di maturità mentale di una persona, in base al numero di anni tipicamente necessari a un individuo medio per raggiungere quello stesso livello. Tale concetto non si limita a conteggiare il numero di anni di vita di qualcuno, ma si addentra nell’analisi della maturità psicologica ed emotiva del soggetto.
Dall’esame dell’età mentale possiamo trarre preziose indicazioni sul modo in cui le nostre capacità cognitive, le esperienze di vita e l’intelligenza emotiva plasmano la nostra identità e, in ultima analisi, le nostre relazioni con gli altri. La comprensione di tali peculiarità può aiutarci ad apprezzare i diversi modi in cui le persone affrontano la vita, indipendentemente dalla loro età anagrafica.
Età mentale ed età cronologica La nozione di età cronologica è piuttosto semplice: si riferisce al numero di anni di vita di una persona dalla sua nascita. L’età mentale, invece, è un concetto più complesso e personale. Riflette le capacità cognitive, lo sviluppo emotivo e il livello di saggezza di una persona. A differenza dell’età cronologica, l’età mentale non è fissa e può variare a seconda delle esperienze, dell’ambiente e dello spirito di una persona.
La scienza alla base dell’età mentale La senilità è uno stato mentale, come suggeriscono numerose ricerche. Per esempio, il famoso studio longitudinale dell’Ohio sull’invecchiamento e il pensionamento di Atchley ha scoperto che una prospettiva positiva sull’avanzare dell’età può aggiungere in media 7,6 anni alla vita di una persona.
Negli anni ’80 fu condotto un esperimento in cui alcuni uomini anziani vennero trasportati in un ambiente che simulava la loro giovinezza. Questo studio ha rivelato notevoli miglioramenti nelle loro capacità fisiche e cognitive. I partecipanti vennero istruiti a immergersi completamente nella loro giovinezza, il che portò a cambiamenti impressionanti nella postura, nella destrezza e nell’aspetto fisico generale. Sorprendentemente, anche la vista migliorò grazie a questa esperienza immersiva.
L’impatto dell’età mentale sulla salute e sul benessere La percezione di noi stessi può avere un effetto profondo sulla salute e sul nostro benessere generale. Secondo una ricerca condotta dalla psicologa Becca Levy dell’Università di Yale, le persone anziane che hanno convinzioni negative sull’invecchiamento tendono a subire un declino più evidente delle loro capacità uditive nell’arco di tre anni rispetto a coloro che hanno una prospettiva più ottimistica.
Un’investigazione condotta dalla Scuola di Medicina dell’Università di Exeter ha rivelato che le persone in età avanzata che si percepiscono come deboli sono meno inclini a partecipare ad attività fisiche, con conseguente aumento del rischio di fragilità. In sostanza, il benessere fisico è influenzato dalle percezioni mentali.
Mantenere una mente giovane: Il ruolo delle nuove esperienze L’adozione di nuove esperienze potrebbe essere la chiave per conservare una mentalità giovane. Le ricerche hanno dimostrato che esiste un legame significativo tra l’avere uno scopo e la salute e la felicità generale in età avanzata. Partecipare ad attività stimolanti, acquisire nuove abilità e affrontare nuove sfide può aiutarci a rimanere vivaci e giovani, sia mentalmente che fisicamente.
Viaggiare: L’elisir di giovinezza Uno dei metodi più efficaci per mantenere un’età mentale giovane è viaggiare. Questa attività comporta l’abbracciare nuove esperienze, acquisire capacità e superare ostacoli. È un impegno dinamico che stimola lo spirito, ci mantiene mentalmente agili e favorisce una prospettiva giovanile.
Come la percezione dà forma alla realtà: La storia di otto uomini anziani Un esperimento radicale condotto nel 1981 racchiude magnificamente il modo in cui la nostra età mentale può influenzare il nostro stato fisico. Otto uomini anziani furono trasportati in un monastero riconvertito, progettato per evocare il 1959. Dopo aver vissuto per cinque giorni in questa distorsione temporale, gli uomini mostrarono un miglioramento delle capacità fisiche e cognitive, dimostrando il potente influsso della mentalità sulla realtà fisica.
L’impatto delle esperienze di vita sull’età mentale L’età mentale può essere fortemente influenzata dalle esperienze di vita, soprattutto quelle difficili. Eventi traumatici, responsabilità e situazioni scabrose possono portare a una maturazione mentale più rapida rispetto ad altri. Per esempio, un bambino che subisce la perdita di un genitore in giovane età può sviluppare una maturità mentale superiore a quella dei suoi coetanei.
Il ruolo dell’umorismo nell’età mentale L’età percepita può essere notevolmente influenzata dal possesso del senso dell’umorismo. Mantenere un atteggiamento positivo e saper cogliere il lato ironico nelle assurdità della vita può dare l’impressione di essere più giovani della propria età reale. L’umorismo funge da scudo contro le dure verità della vita, consentendoci di mantenere una mentalità giovanile.
Età mentale e condizioni neurologiche Anche alcune condizioni neurologiche o disturbi cognitivi possono influenzare l’età mentale di una persona. Per esempio, un individuo affetto da autismo grave potrebbe avere l’atteggiamento di un bambino pur essendo cronologicamente un adulto. Questi scenari sottolineano l’importanza di affrontare l’età mentale con empatia e comprensione, riconoscendone la natura complessa e sfaccettata.
Conclusione Considerando tutte le informazioni riportate in precedenza, l’età può essere semplicemente definita come una prospettiva. La maturità psicologica, influenzata dai nostri trascorsi, comportamenti e prospettive, può incidere notevolmente sul nostro benessere, sulla qualità della vita e sulla salute complessiva. Pertanto, quando soffi sulle candeline della torta di compleanno, tieni presente che la tua maturità mentale è altrettanto fondamentale, se non di più, del numero dei tuoi anni.
Come si misura l’età mentale? Ad esempio, con il nostro test dell’età mentale, unico nel suo genere, divertente e acuto al tempo stesso. Se hai meno di 16 anni devi assolutamente provare anche il test della saggezza giovanile!
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Sono dell’idea che viviamo in una società malata che da troppo peso all’estetica quando è il fattore più insignificante di tutti. Vedo ragazzine che a 13, 14, 15 anni si abbattano perché questi standard creano canoni irraggiungibili e irreali, ragazzine insicure che ne insultano altre solo perché hanno caratteristiche poco comuni o considerate brutte perché non rientrano nei canoni, perché diverse da quelle degli altri. Vedo aspirazioni a corpi che si possono avere solo per “fortuna” o tramite la chirurgia estetica, vedo questo costante e disperato bisogno di piacere agli altri quando a nessuno interessa niente di nessuno se non di se stessi. Sono dell’idea che tutti dovremmo capire che non siamo corpo ma cervello, la bellezza è questione di genetica, quindi in gran parte di fortuna. È vero, si possono apportare dei cambiamenti per migliorarsi, per essere in salute nel caso ci fosse bisogno, ma tutto questo accanimento verso la ricerca della perfezione a cosa serve? cosa da? questo bisogno viscerale di circondarsi da persone belle a cosa è dovuto? la bellezza è carattere, la bellezza è quella che una persona si porta dentro, sono gli atteggiamenti, i modi di fare, i modi di pensare.
La percezione e il desiderio di una persona solo dal punto di vista estetico, non ti da ma molto spesso ti toglie, a 80 anni svanirà nel nulla e non resterà niente se non cervello: pensieri, idee e modi di fare.
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